Come ogni anno bisogna lasciare passare i primi mesi per attingere alle cifre consolidate dell’Export italiano nel 2017. Se non altro per scaramanzia, per non doversi trovare a disattendere le proiezioni fatte di rito dopo i primi 9 mesi.
Allora procediamo con ordine. Per questa volta facciamo l’elenco asettico delle cifre raggiunte, mentre nel prossimo post ci aggiungiamo qualche considerazione. Vi ricordo che analizziamo l’Export italiano perché è il dato più sensibile sulla salute del nostro Made in Italy.
I dati nudi e crudi dell’export italiano nel 2017
Il record assoluto di cui si sta parlando è riferito alla crescita in assoluto più alta per il nostro Paese in ambito Export, ovvero un abbondante 7%. Questa bellissima cifra dà ancora più soddisfazione se la si compara con quella di Germania e Francia che abbiamo finalmente superato (rispettivamente +6,3% e 4,7%). Il riferimento ai nostri due principali concorrenti (e allo stesso tempo “clienti”) è eloquente, ma di questo discuteremo nel prossimo post.
La cifra totale dell’export italiano nel 2017 si aggira intorno ai 450 miliardi di Euro. Ma la cosa positiva è che la differenza tra Import ed Export dà un risultato positivo di circa 48 miliardi.
In quali paesi abbiamo esportato nel 2017
Partendo sempre dal fatto che Germania e Francia sono i nostri primi partner commerciali, la crescita più significativa è avvenuta fuori dall’EU: Cina (+22%), Russia (+19%), Stati Uniti (+9%), e a seguire molto bene anche Giappone, Corea del Sud, Paesi Arabi. Questi ultimi infatti sono ritenuti i paesi nei quali investire nei prossimi anni.
Quali settori merceologici
Da questo punto di vista l’andamento delle categorie resta più o meno stabile (macchinari, automotive, medicinali, abbigliamento e calzature, materie plastiche, arredamento, alimentare). Ma si può notare in fermento l’agroalimentare, dove sembrano esserci i più interessanti margini di miglioramento. Ma su questo argomento lasciamo la parola prossimamente a Luca Pinzi che ci farà una panoramica più dettagliata.
Ora, se a tutti questi bei numeri volessimo aggiungerci i 60 miliardi che “altri” fatturano al posto nostro navigando l’onda del “falso Made in Italy” ci sarebbe motivo per aprire una buona bottiglia di Franciacorta, metodo classico, ça va sans dire… 😉
Fact Check
Come sempre i dati vanno verificati. Quelli riportati nel post li potete trovare qui e incociare con altre fonti, ma le macrocifre sono queste. Qui sotto vi lascio una tabella riassuntiva molto chiara, di quelle per cui non serve essere economisti per capirla! 💪
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